Pratica collaborativa – Differenze rispetto a negoziazione assistita e mediazione familiare

Pratica collaborativa

Esaurito

Esaurito

Differenze rispetto a negoziazione assistita e mediazione familiare.

La Negoziazione Assistita è stata introdotta dal DL n. 132/2014 convertito in L. n. 162/2014 quale alternativa alle cause giudiziarie civili al fine di ridurre il carico di lavoro dei Tribunali.

In materia di famiglia rappresenta un’alternativa alle separazioni consensuali, ai divorzi congiunti e alle modifiche di condizioni di separazione o divorzio innanzi al Giudice.
L’accordo di negoziazione presenta il vantaggio di concludersi in tempi molto rapidi e costituisce un titolo esecutivo.
La Mediazione Familiare, praticata in Italia dalla seconda metà degli anni ’80, ma introdotta a livello legislativo solo dalla Legge 8 Febbraio 2006 n. 54, si inserisce oggi nell’ambito del più generale istituto della Mediazione disciplinata dal D.Lgs. n. 28/2010 e s.m.i.
La coppia che intenda separarsi può rivolgersi ad un terzo qualificato e neutrale, il Mediatore Familiare, al fine di essere aiutata a trovare un accordo condiviso.
La Pratica Collaborativa nata negli Stati Uniti circa 25 anni fa e presente in Italia dal 2010, consiste in un Metodo Alternativo di Risoluzione delle Controversie.
I Professionisti Collaborativi, attraverso tecniche di negoziazione non conflittuali, inducono le parti a confrontarsi tra loro con reciproco rispetto per addivenire ad un accordo condiviso.
Gli accordi raggiunti in sede di Mediazione o tramite la Prassi Collaborativa possono essere trasfusi nelle condizioni di separazione consensuale, di divorzio congiunto e di modifiche condivise delle condizioni di separazione o divorzio, da formalizzarsi in Tribunale o tramite la Negoziazione Assistita.

Informazioni aggiuntive

Anno

2016

Pagine

49

ISBN

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